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PRESENTAZIONE SISTEMA CLIMAVER

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VALDOMUS PARTECIPA AL 3° EVENTO DEL BENESSERE E DELLA BIOEDILIZIA PROMOSSO DA ASSOVIGREEN

Siamo stati coinvolti in questo evento per la nostra specificità nel trattare materiali sani e che rendono un elevato comfort abitativo. Ci siamo sentiti subito parte integrante di questo evento dove si è cercato di raccogliere le eccellenze della bio-edilizia Vicentina. Abbiamo avuto modo di condividere la nostra esperienza con diverse persone che per esigenza o curiosità si sono avvicinate al nostro stand per trovare consiglio. Molto bella la location anche se purtroppo il meteo non ha giocato favorevolmente e ha tenuto in casa molte persone che con molta probabilità sarebbero venute volentieri per non perdersi l’occasione di avvicinarsi al mondo della sostenibilità. Sicuramente saremo più fortunati il prossimo anno.

Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha ufficialmente rilasciato il C.I.T. necessario all’impiego dei nostri sistemi compositi in fibra di carbonio, da cit-seico-compositiutilizzarsi per il consolidamento strutturale delle costruzioni esistenti.

Vi diamo questa notizia perché anche secondo le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018, in vigore dal 22 marzo 2018) tutti i materiali e i prodotti da costruzione per uso strutturale, in assenza di marchio CE o di Benestare Tecnico Europeo (ETA), devono essere in possesso di un Certificato di Idoneità Tecnica all’impiego.

Il C.I.T. si può ottenere, ad oggi, solo per sistemi di rinforzo FRP con matrice polimerica e con fibre di carbonio, vetro o aramide: tutti gli altri sistemi di rinforzo strutturale che utilizzano matrici o fibre diverse, o che non sono in possesso del C.I.T., non possono essere utilizzati per uso strutturale.

Seico Compositi può fregiarsi di di certificazioni che coinvolgono 6 diversi sistemi compositi attualmente impiegati in diverse configurazioni, ponendo l’azienda tra le prime in Italia per l’offerta relativa alle tipologie di sistemi di rinforzo FRP certificati.

Di fronte a un evento drammatico come la sequenza sismica che ha colpito il Centro Italia fra il 2016 e il 2017 nessuno può restare indifferente: per questo riedificare-pannelloabbiamo sentito l’esigenza di esprimerci attraverso le nostre esperienze lavorative, come gruppo di aziende e imprenditori che da tempo si conoscono e collaborano fattivamente nel campo del rinforzo strutturale e degli interventi post-terremoto.

Assieme a noi di AzichemSeico CompositiSpea Tecnologie Edili ed Eidos3.

Quattro realtà distinte, ognuna dotata di specifiche competenze, che hanno deciso di riversare le proprie esperienze professionali e renderle disponibili a tutti (professionisti, imprenditori, istituzioni, privati cittadini), unendo le forze tramite Riedificare, l’ultimo progetto in ordine di tempo entrato a far parte del nostro Azichem Network.

Oltre a varie delucidazioni sui materiali e sulle tecnologie utilizzate, il sito è stato progettato per essere un punto di riferimento anche a livello informativo e di scambio conoscenze: al know-how generico si aggiunge la condivisione di notizie salienti come le linee guida per la ricostruzione, le modalità di accesso ai finanziamenti e vari approfondimenti utili per aziende, professionisti e privati cittadini in merito all’edilizia post-terremoto.

Siamo convinti che la ricostruzione e la lotta alla vulnerablità sismica del nostro patrimonio edilizio saranno tanto più efficaci quanto maggiore sarà la condivisione di esperienze e la voglia di agire in squadra, mettendosi in gioco chiaramente, limpidamente, senza remore o sotterfugi.

La forza delle nostre aziende, unite nel progetto di Riedificare, consiste nella capacità di organizzare collaborazioni proficue e coordinare con efficacia tutti gli aspetti relativi al risanamento delle costruzioni danneggiate.

Visita il sito web: http://www.riedificare.it oppure scrivi a info@riedificare.it

EDILIZIA PESANTE O LEGGERA? MURATURA O LEGNO?

Molto spesso ci viene posto il quesito su quale dei due sistemi sia migliore o conveniente e non nego la difficoltà di dare una risposta completa ed esaustiva. L’argomento è molto più complesso di quello che ci si attende e di base, chi pone la domanda, spinto da tendenze di mercato, confronta mentalmente una struttura in legno costruita con i crismi di legge attuali con strutture in muratura del boom speculativo degli anni scorsi.

casa-moderna-casa-anni-70

Cerchiamo dunque di fare ordine nei pensieri e confrontiamo, per iniziare, due edifici aventi stessa classe energetica, stesse caratteristiche antisismiche, stesse proporzioni architettoniche e finiture. Proviamo poi a porci delle altre domande del tipo: Quali sono le mie aspettative? Dove si trova l’edificio e quali risorse ho disponibili? Che tipo di impianti (termico ed elettrico) sono presenti nel progetto?

Già ponendoci queste domande riusciamo a mettere i punti per cominciare a ragionare ed abbozzare una risposta concreta alla domanda iniziale senza essere tratti in inganno da pregiudizi o falsi miti. A questo punto possiamo cominciare a parlare di costi ma ancora mancano dei tasselli importanti per definire un quadro completo di tutti i valori che determinano l’investimento.

Già arrivare a questo punto è cosa ardua ma……. mettiamo di aver risolto tutti i quesiti: a fare la differenza rimangono solo aspetti di salubrità e durabilità dei materiali. Il gioco a questo punto si fa ancora più duro ma per chiudere il cerchio bisogna ragionare anche questi punti prima di dare una risposta.

Tutti i materiali, in condizioni ideali possono durare nel tempo anche per migliaia di anni. Ma in realtà bisogna fare i conti con la variabilità meteo, con i cambiamenti climatici, con il vento, con le piogge chimiche, con l’irraggiamento solare, con microrganismi (funghi o muffe), con insetti e animali e molto altro ancora.

Ecco che, forse, una prima differenza può saltare all’occhio… Un materiale organico sicuramente soffre di più tutti questi fattori, proprio per la sua caratteristica di essere “vivo” e deve essere “trattato” per esempio con agenti battericidi o impermeabilizzanti e ripetutamente nel tempo.

Chi ha passione per il legno lo sa bene ed è consapevole che la scelta in questo senso richiede un impegno molto alto già in fase di progettazione,  poi nella realizzazione e che impegna a controlli e cura dell’immobile continuativi e improrogabili.

inquinamento-indoor-casaC’è poi l’aspetto della salubrità degli edifici. Purtroppo negli ultimi anni, la “frenesia del costruire” ci ha portato a fare pochissime considerazioni in merito alla conseguenze del “contatto diretto” delle persone con i materiali impiegati nelle costruzioni. Ecco che, per esempio, i colori utilizzati negli interni, in presenza di umidità marciscono letteralmente diventando motivo di insorgenza di muffe o che vernici protettive o collanti di vario genere possono liberare sostanze che possono generare patologie e disturbi di vario genere.

Esistono soluzioni tecniche  e bio-edili per tuti i sistemi costruttivi ma spesso bisogna essere molto preparati per non prendere “tampinate” e disposti a mettere il costo in secondo piano nella scala dei valori.

Il nostro invito dunque, è quello di non farsi trascinare dal sistema solo per seguire mode o tendenze del momento ma di porsi in discussione seriamente per scegliere il sistema più idoneo alle nostre esigenze e al nostro stile di vita,non fidandosi solo degli argomenti commerciali che evidentemente ogni costruttore porta a suo favore. E’ indispensabile tornare a conoscere a fondo la materialità degli edifici e puntare a quel giusto mix di sistemi che riassuma in maniera esaustiva la risposta a tutte le domande che ci siamo posti prima e magari a molte altre.

Abbiamo voluto mettere per iscritto questa risposta per cercare di riassumere i valori intrinseci del lavoro di Valdomus, azienda che nasce in questi anni di difficoltà proprio per cercare di fare chiarezza non tanto su quale sia il miglior sistema costruttivo o di riqualificazione, ma per definire quale siano gli aspetti da considerare per garantire comfort, salubrità, sicurezza, efficienza e durabilità agli edifici a prescindere dalla loro natura o destinazione d’uso.

Di fronte a un evento drammatico come la sequenza sismica che ha colpito il Centro Italia fra il 2016 e il 2017 nessuno può restare indifferente: per questo riedificare-pannelloabbiamo sentito l’esigenza di esprimerci attraverso le nostre esperienze lavorative, come gruppo di aziende e imprenditori che da tempo si conoscono e collaborano fattivamente nel campo del rinforzo strutturale e degli interventi post-terremoto.

Assieme a noi di AzichemSeico CompositiSpea Tecnologie Edili ed Eidos3.

Quattro realtà distinte, ognuna dotata di specifiche competenze, che hanno deciso di riversare le proprie esperienze professionali e renderle disponibili a tutti (professionisti, imprenditori, istituzioni, privati cittadini), unendo le forze tramite Riedificare, l’ultimo progetto in ordine di tempo entrato a far parte del nostro Azichem Network.

Oltre a varie delucidazioni sui materiali e sulle tecnologie utilizzate, il sito è stato progettato per essere un punto di riferimento anche a livello informativo e di scambio conoscenze: al know-how generico si aggiunge la condivisione di notizie salienti come le linee guida per la ricostruzione, le modalità di accesso ai finanziamenti e vari approfondimenti utili per aziende, professionisti e privati cittadini in merito all’edilizia post-terremoto.

Siamo convinti che la ricostruzione e la lotta alla vulnerablità sismica del nostro patrimonio edilizio saranno tanto più efficaci quanto maggiore sarà la condivisione di esperienze e la voglia di agire in squadra, mettendosi in gioco chiaramente, limpidamente, senza remore o sotterfugi.

La forza delle nostre aziende, unite nel progetto di Riedificare, consiste nella capacità di organizzare collaborazioni proficue e coordinare con efficacia tutti gli aspetti relativi al risanamento delle costruzioni danneggiate.

Visita il sito web: http://www.riedificare.it oppure scrivi a info@riedificare.it

EDILIZIA PESANTE O LEGGERA? MURATURA O LEGNO?

Molto spesso ci viene posto il quesito su quale dei due sistemi sia migliore o conveniente e non nego la difficoltà di dare una risposta completa ed esaustiva. L’argomento è molto più complesso di quello che ci si attende e di base, chi pone la domanda, spinto da tendenze di mercato, confronta mentalmente una struttura in legno costruita con i crismi di legge attuali con strutture in muratura del boom speculativo degli anni scorsi.

casa-moderna-casa-anni-70

Cerchiamo dunque di fare ordine nei pensieri e confrontiamo, per iniziare, due edifici aventi stessa classe energetica, stesse caratteristiche antisismiche, stesse proporzioni architettoniche e finiture. Proviamo poi a porci delle altre domande del tipo: Quali sono le mie aspettative? Dove si trova l’edificio e quali risorse ho disponibili? Che tipo di impianti (termico ed elettrico) sono presenti nel progetto?

Già ponendoci queste domande riusciamo a mettere i punti per cominciare a ragionare ed abbozzare una risposta concreta alla domanda iniziale senza essere tratti in inganno da pregiudizi o falsi miti. A questo punto possiamo cominciare a parlare di costi ma ancora mancano dei tasselli importanti per definire un quadro completo di tutti i valori che determinano l’investimento.

Già arrivare a questo punto è cosa ardua ma……. mettiamo di aver risolto tutti i quesiti: a fare la differenza rimangono solo aspetti di salubrità e durabilità dei materiali. Il gioco a questo punto si fa ancora più duro ma per chiudere il cerchio bisogna ragionare anche questi punti prima di dare una risposta.

Tutti i materiali, in condizioni ideali possono durare nel tempo anche per migliaia di anni. Ma in realtà bisogna fare i conti con la variabilità meteo, con i cambiamenti climatici, con il vento, con le piogge chimiche, con l’irraggiamento solare, con microrganismi (funghi o muffe), con insetti e animali e molto altro ancora.

Ecco che, forse, una prima differenza può saltare all’occhio… Un materiale organico sicuramente soffre di più tutti questi fattori, proprio per la sua caratteristica di essere “vivo” e deve essere “trattato” per esempio con agenti battericidi o impermeabilizzanti e ripetutamente nel tempo.

Chi ha passione per il legno lo sa bene ed è consapevole che la scelta in questo senso richiede un impegno molto alto già in fase di progettazione,  poi nella realizzazione e che impegna a controlli e cura dell’immobile continuativi e improrogabili.

inquinamento-indoor-casaC’è poi l’aspetto della salubrità degli edifici. Purtroppo negli ultimi anni, la “frenesia del costruire” ci ha portato a fare pochissime considerazioni in merito alla conseguenze del “contatto diretto” delle persone con i materiali impiegati nelle costruzioni. Ecco che, per esempio, i colori utilizzati negli interni, in presenza di umidità marciscono letteralmente diventando motivo di insorgenza di muffe o che vernici protettive o collanti di vario genere possono liberare sostanze che possono generare patologie e disturbi di vario genere.

Esistono soluzioni tecniche  e bio-edili per tuti i sistemi costruttivi ma spesso bisogna essere molto preparati per non prendere “tampinate” e disposti a mettere il costo in secondo piano nella scala dei valori.

Il nostro invito dunque, è quello di non farsi trascinare dal sistema solo per seguire mode o tendenze del momento ma di porsi in discussione seriamente per scegliere il sistema più idoneo alle nostre esigenze e al nostro stile di vita,non fidandosi solo degli argomenti commerciali che evidentemente ogni costruttore porta a suo favore. E’ indispensabile tornare a conoscere a fondo la materialità degli edifici e puntare a quel giusto mix di sistemi che riassuma in maniera esaustiva la risposta a tutte le domande che ci siamo posti prima e magari a molte altre.

Abbiamo voluto mettere per iscritto questa risposta per cercare di riassumere i valori intrinseci del lavoro di Valdomus, azienda che nasce in questi anni di difficoltà proprio per cercare di fare chiarezza non tanto su quale sia il miglior sistema costruttivo o di riqualificazione, ma per definire quale siano gli aspetti da considerare per garantire comfort, salubrità, sicurezza, efficienza e durabilità agli edifici a prescindere dalla loro natura o destinazione d’uso.

Rubbrica: attenti all’inganno

Cos’è un BIO-INTONACO?

malte_e_intonaciL’attenzione al BIO, al salutismo, alla ricerca del confort è sempre più in aumento… E giustamente!!! Dietro a una scelta di vita c’è il rispetto per noi stessi e per il pianeta che ci ospita. Dobbiamo però stare molto attenti perché, dietro a molte etichette, ci sono fregature!

Anche in edilizia come nell’alimentare e la cosmesi bisogna dunque essere molto attenti…

Se vogliamo dare una definizione alla parola BIO-intonaco, dobbiamo analizzare separatamente la parola BIO, diminutivo di biologia, biologico e intonaco. Dando per scontata la definizione di intonaco vediamo cosa diventa con il suffisso BIO?

  • Biologia (tratto dall’enciclopedia Wikipedia)

è la scienza che studia la vita, i processi fisici e chimici alla base dei fenomeni che caratterizzano i sistemi viventi e gli organismi, inclusa la loro biochimica, evoluzione, fisiologia, sviluppo, genetica, anatomia e composizione molecolare”

Partendo da questa definizione, viene da dire che gli intonaci biologici sono quelli che si integrano nel sistema edifico/abitante/ambiente. Quindi quelli BIO-compatibili, sono quelli che oltre a svolgere il loro compito di intonaco, si comportano in maniera integrata con le persone e con la natura circostante.

Il più BIO degli intonaci, storicamente il più vecchio scelto dall’uomo non a caso, è l’intonaco di argilla. Fatto con la terra che lasciata essiccare diventa uno strato di protezione efficace e in grado di dare un confort elevato agli ambienti per le sue capacità igroscopiche e termiche.

Nella storia, gli edifici sono cambiati e sicuramente si è teso a renderli il più durevoli possibile. Sicché, piano piano, si sono scoperti dei materiali, presenti comunque in natura che lavorati (cotti) davano resistenze agli agenti atmosferici decisamente superiori, come i gessi e le calci. Mantenendo comunque delle buone caratteristiche bioedili.

Infine, gli edifici che dovevano essere sempre più snelli e grandi, hanno richiesto l’avvento del cemento per risolvere le problematiche tecniche legate alla struttura ma azzerando alcune peculiarità importanti per il confort abitativo. Non entriamo poi nell’argomento “cosa è stato e cosa è oggi il cemento”… potrebbe essere il tema per un’altra rubbrica.

Sul campo, dunque, si identificano come bio-intonaci quelli che non hanno come legante principale dei cementi e additivi chimici (resine, acceleranti di presa, coloranti, etc.). Rientrano verosimilmente quelli di calce, di gesso, di terra cruda.

In commercio ci sono molte “etichette” o schede tecniche che traggono in inganno in quanto ci fanno percepire cose che non sono:

“intonaco pronto a base di calce naturale, legante idraulico, polvere di marmo e sabbie selezionate”

La posizione delle virgole trae in inganno… qui la calce naturale non è il legante idraulico. La cosa è sottile ma se poi vado a vedere sulla scheda di sicurezza del prodotto e riusciamo a leggerla, perché a volte si fatica, scopriamo che la calce naturale non è altro che calce idrata additivata con dei componenti chimici e che è del cemento bianco il legante idraulico. Mettiamoci poi che sul sacco si faccia riferimento continuo al BIO e chiunque non del mestiere viene tratto in inganno!

Ci sono poi altre attenzioni da prestare che riguardano le quantità di calce idraulica naturale presente nel sacco, indicata in percentuale nelle schede di sicurezza e il tipo di calce naturale…

calcare-marnosoAnticamente la calce naturale veniva prodotta solo da calcari marnosi (contenenti almeno il 25% di argilla) cotti in forni che potevano arrivare ed una temperatura massima di circa 1000 °C. Il prodotto ottenuto in cottura dalla fusione del calcare con l’argilla fu chiamato dai romani calce idraulica, perché era un legante che aveva come caratteristica la possibilità di indurire sia all’aria aperta che sott’acqua (idro).

Negli ultimi anni si è cominciato a produrla partendo da calcari silicei con una riduzione sensibile dei costi. La presenza di quest’ultima negli intonaci, obbliga ad uno smaltimento come rifiuto pericoloso o speciale del materiale e ad una protezione minuziosa dei lavoratori esposti. Si può comunque venire a conoscenza delle protezioni individuali da usare durante il contatto attraverso le schede di sicurezza dei prodotti.

SOLUZIONE?

Cosa si intende per comfort termico e quali sono i parametri che determinano la situazione di comfort ambientale.

casa-benessereSi definisce in generale comfort termico  una circostanza di benessere fisico e mentale che porta l’individuo a dare un parere positivo riguardo l’ambente che lo circonda e in cui si trova.

Essendo una condizione psico-fisica che esprime la soddisfazione di un individuo nei confronti di un luogo, il comfort risulta essere una quantità non misurabile attraverso numeri ma solo su basi statistiche. Si viene così a definire il comfort ambientale dipendente da molte variabili, alcune delle quali di natura soggettiva. In altre parole non tutti sentono caldo o freddo alla stessa meniera.

Le variabili determinanti il comfort ambientale sono:

  • Il benessere termico legato alla temperatura dell’ambiente
  • Il benessere igrometrico legato alla presenza di umidità nell’ambiente;
  • Il benessere psicologico legato alla sicurezza di un luogo;
  • Il benessere visivo legato all’illuminazione di un luogo;
  • Il benessere olfattivo legato alla qualità dell’aria;
  • Il benessere acustico legato alla rumorosità del luogo;

Il comfort termico: definizione e condizioni necessarie

Neopor¨ general

Uno dei sottoinsiemi del comfort ambientale e il comfort termico determinato come già accennato dalla variabile di benessere termico il quale è influenzato da parametri fisici quali la temperatura dell’aria, l’umidità relativa, la velocità dell’aria e della pressione atmosferica, da parametri organici quali l’età, il sesso e le caratteristiche degli individui occupanti il luogo nonché da parametri esterni quali il tipo di attività svolta e l’abbigliamento dell’individuo.

Anche la presenza di superfici disperdenti con diverse caratteristiche di isolamento, possono incidere sul benessere percepito nell’ambiente in cui ci si trova (ad esempio ampie vetrate, pareti più o meno isolate rispetto alle altre, circolazioni dell’aria nell’ambiente).

Il comfort termico viene infatti definito come “lo stato psicofisico in cui il soggetto esprime soddisfazione nei riguardi dell’ambiente termico“. Detto in altre parole il raggiungimento della situazione di comfort coincide con quella in cui l’individuo non lamenta né di avere caldo né di avere freddo.

Quindi, lo studio del benessere termico parte dallo studio del comportamento del corpo umano e alla considerazione che sono in condizione di bilancio energetico quando si ha una stessa quantità di energia prodotta dal metabolismo e di energia scambiata con l’ambiente.

Il bilancio termico e il carico termico necessario

bilancio-termico-invernalePer mantenere il bilancio termico come sopra definito, necessario a garantire la condizione di comfort termico, è indispensabile che all’interno di un ambiente vi sia un impianto di riscaldamento/raffrescamento adeguato.

L’impianto di riscaldamento/raffrescamento deve essere adeguato nel senso che deve avere una potenza tale da essere in grado di fornire (nel caso del riscaldamento) o sottrarre (nel caso del raffrescamento), tanto calore per mantenere le condizioni di comfort termico all’interno dell’ambiente. Questa potenza prende il nome di carico termico.

Carichi termici e risparmio energetico: i sistemi passivi

La determinazione dei carichi termici è necessaria in modo particolare in fase di progettazione dell’edificio, in modo da progettare una costruzione che necessiti del minor carico termico possibile.

La giusta progettazione di un edificio comporta l’avere minori carichi termici e conseguentemente ad avere un edificio qualitativamente migliore sotto l’aspetto del risparmio energetico.

come-progettare-una-passivhaus-in-italia

Per raggiungere il giusto compromesso tra benessere termico e minimizzazione dei consumi energetici ci sono piccoli accorgimenti che presi in fase di progetto possono portare a grandi risultati ad edificio finito, anche la riqualificazione enrgetica di un edificio può essere un’occasione per migliorare il comfort termico al suo interno.

Infatti, è possibile sfruttando le caratteristiche climatiche del posto in cui ci si trova, progettare un edificio che per quanto possibile provveda da sé a riscaldare e raffrescare gli ambienti, senza l’utilizzo di sistemi di riscaldamento e/o raffrescamento. Questi vengono chiamati sistemi di climatizzazione passivae di conseguenza l’edificio progettato con questi sistemi prenderà il nome di casa passiva.

In conclusione, nel caso di progettazione di un edificio sia nuovo sia in previsione di una riqualificazione energetica / ristrutturare è bene affidarsi a tecnici specializzati in materia energetica, attenti quanto più possibile al risparmio energetico e al raggiungimento della condizione di comfort termico ideale anche attraverso la previsione di utilizzo di tecnologie di riscaldamento e raffrescamento di tipo passivo

CAPPOTTO!?! Proteggerci dal freddo invernale o dal caldo estivo?

catturaForse è il nome “cappotto” che dà l’idea che deve proteggere la nostra casa principalmente nel periodo invernale!?! Però c’è anche l’estate, e non avere la casa rovente a luglio è importante quanto non averla fredda a gennaio. Anche nella stagione calda serve l’isolamento termico. Dato che alla casa non si può cambiare l’abito secondo le stagioni, è bene che il tipo di isolamento sia pensato per stare bene tutto l’anno. Anche per non spendere nel climatizzatore quel che si è risparmiato con la caldaia…
I migliori materiali per l’isolamento “quattro stagioni” sono quelli offrono una buona inerzia termica (cioè accumulano energia termica e poi la cedono lentamente) e materiali dalle buone capacità isolanti (cioè in grado di non farsi attraversare dal calore).

confort

L’inerzia termica è tipica dei materiali pesanti e densi (estate) ed è, per semplificare, la capacità di frenare l’onda energetica di calore. La capacità isolante è invece tipica dei materiali leggeri (inverno). Il miglior isolante esistente in natura è l’aria immobile, per cui i materiali isolanti più efficienti (con riferimento alla capacità isolante non all’inerzia termica) sono quelli che intrappolano più aria.

capacità massicaSi deduce che i materiali più idonei per ottimizzare l’isolamento termico degli edifici civili ed industriali sono, partendo da i più rispettosi per la natura, le lane di legno (Pavawall) o i sugheri (Corkpan), le lane minerali (vetro o roccia) e il calciosilicato (B/thermo – B/isola).

Se parliamo poi di cappotto interno le cose cambiano ancora. Bisogna assolutamente puntare a “sistemi” possibilmente certificati, salubri e capaci di gestire l’umidità interna dei locali.

Per altri dettagli o informazioni, contattaci

ABITARE IL SOTTOTETTO

sottotetto caldo Temperature invivibili nei sottotetti o negli ambienti di lavoro?!? Il “clima” non riesce a darti il giusto confort!?! Si può decisamente migliorare la situazione ma la cosa più semplice e immediata da attuare è verniciare la superficie esposta con pitture bianche riflettenti. Niente di più semplice!

Attenti però alle bufale!?! Ci sono in commercio prodotti che sembrano fare miracoli superando anche i limiti imposti dalla fisica stessa dei materiali! Non prendete decisioni affrettate ed istintive…

Fate un giro presso la nostra azienda e insieme cercheremo di mirare la soluzione più efficace e durevole, con un occhio attento alla salubrità dei materiali nel rispetto della Vs salute!

emoticon-sudore

RISPARMI TU. RISPARMIA IL PIANETA!

Immagini di applicazioni

SISTEMA ANTIMUFFA NATURALE